L' AROMATERAPIA DALLA PREISTORIA AD OGGI

Negli ultimi tempi, tutti abbiamo sentito parlare di aromaterapia, e sebbene si possa pensare che sia solo una delle tante discipline moderne in voga negli ultimi anni, in realtà i principi su cui si basa sono molto antichi.

Questo sistema di medicina complementare si basa sull'impiego di oli vegetali e ha un approccio olistico, cioè prende in considerazione la persona nella sua interezza come mente, corpo e spirito, basandosi sulle abitudini della persona, come lo stile di vita e l'alimentazione, ma non solo.

Per quanto riguarda le origini, bisogna risalire agli albori dell'umanità, con la scoperta del fumo e degli aromi che si sprigionavano quando certe piante venivano bruciate. I i primi uomini si accorsero dell'effetto che producevano su coloro che sedevano intorno al fuoco (rilassamento, eccitazione), e iniziarono a legare l'effetto terapeutico di certe sostanze alla magia e alla religione, e così rimase per molto tempo.

Per arrivare a una primitiva forma di distillazione bisogna aspettare gli antichi Egizi nel III sec. a.C. , età a cui risalgono alcune pitture murali che descrivono la tecnica. Gli antichi Greci poi appresero dagli Egizi gran parte delle loro conoscenze mediche, e su queste basi fecero ulteriori scoperte: per esempio, osservarono che lasciando macerare alcune sostanze vegetali nell'olio di oliva, questo ne assorbiva la fragranza e poteva poi essere usato a scopi medicinali o cosmetici: Ippocrate cita tra i suoi scritti un vasto numero di piante medicinali, come narcotici quali l'oppio e la belladonna, frutti commestibili come la mela cotogna e il rabarbaro. Molti medici greci furono assunti a Roma contribuendo a diffondere le conoscenze mediche in tutto l'Impero . Dopo la caduta di Roma le conoscenze si trasferirono al mondo arabo. Per esempio, sappiamo che qui erano molto utilizzate la camomilla, la lavanda e la rosa, ancora oggi fondamentali nell'aromaterapia. Dobbiamo ad Avicenna, il più famoso dei medici arabi (980- 1037 d.C.), lo sviluppo del moderno metodo di distillazione, con l'aggiunta dell'alambicco al più antico strumentario fino a quel momento utilizzato.

Le conoscenze mediche sulle piante medicinali, gli oli essenziali e i metodi di distillazione furono portate in Europa dai cavalieri di ritorno dalle crociate. Qui i medici si concentrarono prevalentemente sulle piante mediterranee come il rosmarino, il timo e la lavanda.

Con l'avvento della stampa, chiunque fosse in grado di leggere poteva apprendere i metodi per fare oli infusi, acque aromatiche, decotti, infusi e altri rimedi con le piante da testi che venivano denominati "Erbari". I rimedi più complessi invece venivano preparati in farmacia, dove si trovavano anche gli oli essenziali. Molti furono gli Erbari pubblicati e che divennero famosi, fra questi l'Erbario di Mattioli in Italia che si basava sull'opera di Dioscoride, un medico greco che esercitava a Roma durante il regno di Nerone, e che fu tradotto in molte lingue.
Nel XVII sec. la nuova scienza della chimica sperimentale gettò in ombra la medicina naturale, praticamente fino al secolo scorso. Per fortuna non fu mai abbandonata del tutto e oggi stiamo vivendo una riscoperta delle conoscenze sulle piante medicinali a lungo trascurate.
Non solo, oggi molti dei loro effetti terapeutici sono addirittura confermati dalla stessa scienza sperimentale.

Diverso destino invece è stato destinato alle piante in Estremo Oriente, specialmente in Cina e India, dove la medicina naturale vanta una tradizione millenaria mai interrotta. Tra le piante più utilizzate dalla medicina tradizionale indiana (medicina ayurvedica) citiamo il cardamomo, i chiodi di garofano, lo zenzero, il pepe, il legno di sandalo, la canapa, l'olio di ricino, l'aloe.

L'aromaterapia ha vissuto un momento di rinascita nel nostro continente a partire da inizio '900 dove Gattefossè, un chimico dell'industria profumiera, iniziò a studiare gli effetti degli oli vegetali.
Gli oli essenziali, e più in generale la medicina naturale, hanno un effetto olistico proprio perché, a differenza del principio attivo singolo isolato dalla pianta o sintetico, non curano un sintomo specifico, ma hanno diverse proprietà, con un effetto finale riequilibrante.

Un altro vantaggio degli oli essenziali è rappresentato dalla varietà di modi con cui possono essere utilizzati: dal massaggio diluendoli in un olio conduttore come l'olio di mandorle, al bagno aromatico, all'aggiunta di poche gocce in creme o lozioni. Inoltre l'aroma inalato durante l'assunzione in una di queste modalità ha effetti benefici anche sulla mente.

Infine, è importante non improvvisarsi sull'uso degli oli essenziali, ma è bene chiedere sempre a un esperto onde evitare sgradevoli effetti collaterali (per esempio in gravidanza e allattamento alcuni oli vanno assolutamente evitati).


Eleonora Zini
Farmacista
Cofondatrice di Erbe Cilento

Fonte: "I segreti dell'aromaterapia" di P. Davis