PORTULACA OLERACEA: il piatto povero da re della salute

Negli orti e sui bordi della strada non è difficile imbattersi in questa piantina infestante, dalle piccole foglie carnose che la fanno quasi sembrare una pianta grassa. E' diffusa in tutta l'area mediterranea e non solo: cresce nelle aree subtropicali dell'Asia (Cina), in America e in Australia, e si è adattata bene anche in Inghilterra, e cresce tutto l'anno. Un tempo era tra i piatti tipici della cucina contadina, oggi si sta riscoprendo per le sue numerosissime qualità.

Il suo sapore è delicato, può arricchire insalate, riempire frittate o condire i primi piatti come pesto.

Il suo utilizzo in molti Paesi come medicina tradizionale (soprattutto in Cina), ha suscitato la curiosità di alcuni scienziati che ne hanno analizzato il profilo molecolare, scoprendone la ricchezza in flavonoidi, omega 3, polisaccaridi, proteine, vitamine, terpeni, alcaloidi e minerali e da qui osservato un ampio spettro di effetti farmacologici.

 

ATTIVITA' NEUROPROTETTRICE

E' stato dimostrato che è in grado di ripulire dai radicali liberi per la sua attività antiossidante, prevenendo la morte cellulare, e ciò potrebbe avere un ruolo utile in caso di Parkinson. Non solo, gli alcaloidi di questa pianta suggeriscono un' attività promettente che sarebbe capace di contrastare il meccanismo patogenetico del morbo di Alzheimer.

ATTIVITA' IPOGLICEMICA E IPOCOLESTEROLEMICA

Questa attività è ascritta principalmente ai semi della portulaca, i quali andrebbero a migliorare l'insulino- resistenza nel diabete di tipo 2, migliorando cioè la risposta del corpo all'insulina, abbassando i livelli di insulina stessa nel sangue dopo i pasti e riducendo i livelli di glucosio post- prandiale. Gli studi hanno dimostrato che addirittura non ci sarebbe differenza tra l'effetto esercitato dai semi di portulaca e la metformina (il farmaco d'elezione per il trattamento del diabete di tipo 2).

Anzi, una differenza ci sarebbe: i semi di portulaca sono in grado anche di ridurre i livello di trigliceridi e LDL, aumentare il colesterolo "buono" HDL e contribuire a ridurre il peso corporeo, mostrando nel complesso un'azione vasoprotettrice.

ATTIVITA' ANTICANCEROGENICA

Grazie all'attività antiossidante degli omega 3 e delle vitamine, tra cui A e C, naturalmente contenute nella portulaca, e all'attività modulatrice della risposta immunitaria, è in grado di rallentare la crescita cellulare di alcune cellule tumorali dell'ovaio, inducendone la morte.

ALTRE ATTIVITA'

La portulaca è antibatterica, antimicotica e antivirale; contrasta le ulcere gastriche indotte da elevati livelli di acido cloridrico in maniera dose- dipendente; migliora la quantità di enzimi epatici svolgendo un'azione epatoprotettrice.

 

Niente male per essere un piatto povero! Potremmo introdurlo sistematicamente nella nostra alimentazione settimanale, nell' insalata o nelle frittate. Oppure potrebbe essere utilizzata al posto del basilico per un pesto delicato. Condivido qualche link di ricette e di approfondimento scientifico qui sotto:


https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4321094/

https://www.ilgiornaledelcibo.it/portulaca-ricette-e-benefici/ tortilla di portulaca

https://a-modo-mio.at/pesto-portulaca/



Eleonora Zini
Farmacista
Cofondatrice di Erbe Cilento