Quando i farmaci copiano la natura

I vecchi rimedi della nonna, le scene nei film dei personaggi più svariati che nelle varie epoche rievocate spalmano decotti o somministrano intrugli di erbe misteriosi, sono immagini che rievochiamo come qualcosa di folkloristico e ovviamente superato dalla moderna medicina, che generalmente immaginiamo più rassicurante ed efficace. Ma come sono nati i farmaci che comunemente oggi acquistiamo in farmacia? Cercherò di mostrartene alcuni brevemente, sperando di destare in te un po' di curiosità e di passione per gli estratti naturali.

 

L'aspirina e il salice

Forse uno dei medicinali più conosciuti e diffusi in tutto il mondo, consiste proprio in un principio attivo di origine semi-sintetica: infatti, attraverso una semplice reazione a partire da uno dei suoi componenti naturali (l'acido salicilico) prende forma una preziosissima molecola che ha fatto la fortuna della prima casa farmaceutica che l'ha lanciata sul mercato : l'acido acetilsalicilico, conosciuto come Aspirina. E' impiegato principalmente come antinfiammatorio e analgesico antipiretico, ma a basse dosi è utilizzata anche per prevenire la formazione di trombi nei casi di rischio ischemico o infartuale.





Gli oppioidi e il papaverum somniferum

Gli oppioidi sono una classe di molecole estratte dal frutto immaturo (oppio) del papaver somniferum, il quale, una volta inciso, lascia fuoriuscire un lattice bianco ricco, appunto, di oppiodi. Tra queste la morfina e la codeina, utilizzate nella terapia del dolore (la codeina è disponibile in associazione al paracetamolo in formulazioni farmaceutiche acquistabili in farmacia).

Se però vengono apportate delle minime trasformazioni chimiche, otteniamo altre molecole semi- sintetiche come l'ossicodone utilizzato nella cura del dolore in alternativa alla morfina, oppure si possono ottenere anche molecole attive ma decisamente dannose come l'eroina, tristemente nota per gli effetti deleteri che provoca nelle persone.

Tra i derivati sintetici della morfina spiccano la loperamide (conosciuta meglio come Dissenten o Imodium, per il trattamento della diarrea) e il destrometorfano che puoi ritrovare in molti sciroppi sedativi della tosse, come per esempio Lisomucil e Bronchenolo, che magari hai provato anche tu.

Spero di aver acceso in te un po' di curiosità e consapevolezza sulla forza che queste piantine portano in sé, e sul loro contributo alla medicina moderna.

Credo che la natura abbia ancora oggi molto da insegnarci e che ci fornisca quello di cui abbiamo bisogno quando ne abbiamo bisogno (pensiamo all'alimentazione stagionale di frutta e verdura: anche se siamo abituati ad avere frutta e verdura di importazione o di serra, se seguissimo il normale ritmo naturale ci accorgeremmo che le vitamine e i minerali contenuti negli alimenti di stagione sono quelli di cui abbiamo bisogno in quel momento!).

 In un periodo in cui le importanti scoperte farmaceutiche stanno subendo un rallentamento, forse conviene tornare alla natura e riscoprirla, per lasciarci ancora una volta sorprendere e aiutare.





Eleonora Zini
Farmacista
Cofondatrice di Erbe Cilento

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